BARCELONA_2019
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No ho una parete bianca
each actor on stage is responsible for himself, for his companions and for the spectators
No narrated story, therefore, no plot, no script, no memorized phrases, no pre-established stylistic patterns or codes. #NOTHEREAPARETEBIANCA is' a journey into an unconscious that attempts an escape route. Each actor on stage is responsible for himself, for his companions and for the spectators; he will take us by the hand, take us inside mental perimeters and ask us to also become learners, to be part of this collective organism, erasing the reassuring and consoling vision we have of roles and leading us, the spectators, to activate a transit of communication with our divergent thinking. Which is then what attracts us to observe what we cannot understand and perceive its strength under an emotional and not only rational aspect.
Nessuna storia narrata dunque, nessuna trama, nessun copione, nessuna frase imparata a memoria, nessuno stilema o codice precostituito. #NONHOUNAPARETEBIANCA è’ un viaggio in un inconscio che tenta una via di fuga. Ogni attore in scena è responsabile per sé, per i propri compagni e per gli spettatori; ci prenderà per mano, ci porterà all’interno di perimetri mentali e ci chiederà di poter diventare anche noi allievi, far parte di questo organismo collettivo, cancellare la visione rassicurante e consolatoria che abbiamo dei ruoli e portando noi, spettatori, ad attivare un transito di comunicazione con il nostro pensiero divergente. Che poi è quello che ci attira ad osservare quello che non riusciamo a comprendere e percepirne la forza sotto l’aspetto emotivo e non solo razionale.